In questo approfondimento scopriamo cos’è il Pilates, le sue origini, come si pratica e quali benefici regala al corpo e alla mente.
Le origini del Pilates
Il metodo Pilates nasce nei primi anni del ‘900 in un momento di rinnovamento della visione del movimento. Joseph H. Pilates, nato in Germania nel 1880, si dedica sin dai primi anni allo studio del movimento in risposta alla sua debolezza costituzionale che lo segnò durante l’infanzia. La pratica di diversi sport, lo studio dell’anatomia umana a cui unì l’osservazione dei movimenti degli animali e l’interesse verso tecniche orientali, lo portarono a sperimentare una sua tecnica di allenamento.
Pochi anni prima dell’inizio della Prima Guerra Mondiale si spostò in Inghilterra dove, allo scoppio del conflitto, venne internato con altri cittadini tedeschi. Qui iniziò a mettere a punto il suo metodo e a lavorare per riabilitare i feriti di guerra, costruendo i primi attrezzi che permettevano una mobilizzazione precoce.
Negli anni ‘20 Pilates tornò in Germania e da quel momento il suo metodo entrò in contatto con la danza, in particolare con la danza moderna. Nello stesso decennio si trasferì negli Stati Uniti, dove i risultati ottenuti grazie ai suoi insegnamenti richiamarono fortemente l’attenzione dei maggiori esponenti del mondo della danza e ne influenzarono profondamente le tecniche.
Joseph Pilates morì nel 1967, ma il suo metodo negli anni venne migliorato e perfezionato. Il maggior punto di forza del Pilates, insieme all’efficacia, è la sua adattabilità che ne ha permesso la diffusione oltre i confini della danza. La sua applicazione a diverse finalità è modificabile a seconda delle esigenze fisiche di ognuno.
La scienza del controllo
Pilates aveva chiamato così il suo metodo: scienza del controllo.
Sviluppò nella sua pratica la padronanza e la consapevolezza del corpo. La mente deve mantenere sul corpo un cosciente controllo e una piena concentrazione: “Accertatevi di avere il vostro intero corpo sotto il controllo completo della mente”.
Per quanto Pilates facesse parte del grande movimento culturale che all’inizio del Novecento diede nuova attenzione all’aspetto corporeo dell’uomo, per lui questo era inscindibile dall’aspetto mentale. La concentrazione da applicare durante lo svolgimento degli esercizi serve ad accrescere la percezione di ogni parte del proprio corpo. E questo permette il ritorno ad una unità di mente e corpo, a contrastare l’estraniarsi dell’uomo da sé stesso.
Movimenti meccanici scollegano la mente dall’agire, una richiesta di totale attenzione a ogni minimo particolare che compone un movimento riunisce, attraverso il controllo, mente e corpo. Un continuo scoprirsi nella ripetizione dei movimenti. Quando impariamo un nuovo movimento, il corpo non è organizzato e occorre concentrarsi in maniera attiva per agire con coordinazione e percettività.
La ripetizione del movimento, con il passare del tempo, permette al cervello di fissare indelebilmente nella memoria le informazionidi quel movimento che, una volta acquisito, diventa naturale.
La sua ricerca era diretta a restituire e mantenere uno star bene a tutto tondo, passando attraverso la ripetizione dei suoi esercizi, che erano volti a coinvolgere il corpo nella sua interezza, utilizzando la muscolatura più superficiale e quella più profonda, a sostegno di una naturale vitalità.
I fondamentali del Pilates
Il respiro è il primo movimento vitale, la nostra esistenza ne è governata, influenza tutte le funzioni del nostro organismo. Varia a seconda delle esigenze del corpo, modifica il suo ritmo in risposta a uno stimolo, che può essere fisiologico, motorio o uno stato d’animo.
Ognuno di noi ha un proprio ritmo respiratorio e questo ritmo naturale rispecchia le nostre condizioni interiori. Con la sua frequenza e capacità, il respiro modifica la forma del corpo e la sua mobilità, così come la struttura del corpo influenza la qualità della respirazione. Nella pratica si tende a rendere più profondo e continuativo l’atto respiratorio, inspirazione ed espirazione accompagnano ogni momento del movimento e ne diventano la spinta propulsiva.
L’attenzione al respiro porta ad avere una sensazione di maggior presenza e questo favorisce la concentrazione. Imparare a sentirsi, a sentire la posizione delle parti del corpo e i loro movimenti. Quali muscoli si attivano, la posizione della testa, l’orientamento del bacino, la posizione della colonna vertebrale, delle spalle, delle braccia, delle mani e delle dita, delle gambe, dei piedi e delle loro dita durante lo svolgimento lento degli esercizi. La lentezza rende possibile il controllo sulla muscolatura.
Il baricentro è inteso come zona di bilanciamento del corpo, ed è idealmente individuato nella zona compresa tra la parte bassa della gabbia toracica e le ossa del bacino. Da qui nasce ogni movimento, ed è il centro che da stabilità al corpo.
Concentrazione, controllo e stabilizzazione permettono di eseguire i movimenti con una minor fatica e una maggior precisione.
Per rendere più preciso il movimento nella pratica degli esercizi, viene utilizzata la visualizzazione per evocare delle immagini capaci di richiamare delle sensazioni utili allo svolgimento del movimento. Immaginare il movimento, visualizzarlo, favorisce nel corpo l’attivazione della giusta muscolatura e allo stesso tempo la creazione di un’immagine di quel che avviene nel corpo.
Questo serve a sentire il movimento, in modo da poter ricordare quella sensazione le volte successive e rendere più semplice e naturale il suo compimento. Muovere il corpo con scioltezza, ridurre le rigidità che lo condizionano, porta alla fluidità, a conferirgli al corpo una particolare grazia anche nei gesti quotidiani, come camminare o stare seduti.
Questi sono i principi alla base del metodo.
La nostra visione del Pilates
Un ritorno alla percezione, poter riscoprire il proprio corpo attraverso il respiro, la visualizzazione delle parti del corpo individuate separatamente, per poi agire in un unico totale movimento, dove nulla è trascurato, tutto partecipa lasciando una sensazione di completezza, di fiducia, con rispetto e ascolto.
La precisione cede il passo all’ascolto. Ricercare una piacevolezza nello stare, nel prendere e mantenere una posizione e sperimentare la forza e il controllo nel movimento. Il fine è riconquistare una fluidità nel compiere i gesti più semplici nel quotidiano di ognuno.
Come si pratica Pilates
La pratica inizia in posizione seduta o sdraiata, prendendo contatto con il proprio respiro, con il suo movimento, per poi estenderlo all’interezza del corpo, dei muscoli, delle articolazioni, un fare spazio che porta a grandi movimenti e a piccoli movimenti, passando attraverso un’apparente inerzia, che è il movimento del respiro.
Le indicazioni verbali dell’insegnante sono volte a stimolare un movimento, a descriverne le sensazioni e a ricordare continuamente la connessione con il respiro.
Si sperimentano i propri appoggi ed equilibri, le molteplici direzioni del gesto, con lentezza per concedersi il tempo dell’ascolto. Nella pratica ognuno si muove nel rispetto del proprio essere, trovando i giusti accorgimenti per sé.
A chi si rivolge
Il Pilates si rivolge a chiunque voglia riaprire il dialogo con il proprio corpo.
Informazioni pratiche
Quanto dura una lezione di pilates?
I nostri percorsi hanno una durata di un’ora
Quante volte a settimana sono previste le lezioni?
Sono previste due lezioni a settimana, ma la frequenza è libera
E se perdo una lezione?
È sempre possibile recuperarla, anche online
È necessario portare il tappetino?
I tappetini sono disponibili in sala
Quale abbigliamento è consigliato?
Il pilates si pratica a piedi nudi o con le calze. Consigliamo un abbigliamento comodo al movimento